L’ecologia integrale per “vivere in questo mondo con sobrietà, giustizia e pietà”

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Di Giuseppe Milano, segretario generale di Greenaccord. 

La crisi climatica, di cui è figlia quella pandemica che sta sconvolgendo il mondo da mesi, è prima di tutto una crisi etica: senza una diversa antropologia non può esserci una diversa ecologia. Il nostro pianeta non sta affrontando più crisi nello stesso momento, ma sta vivendo un’unica e complessa crisi socio-ambientale che richiede una tempestiva risposta globale: nell’epoca che stiamo attraversando – ribattezzata Antropocene proprio per la marcata impronta dell’uomo sulla riproducibilità dei cicli naturali – tutto è connesso e tutto è in relazione. 

A pochi giorni dalla 15° Giornata del Creato e a cinque anni dalla pubblicazione dell’enciclica “Laudato si’” di papa Francesco, il tavolo inter-dicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale ha presentato il documento “In cammino per la cura della casa comune”. Il testo ha l’obiettivo di rilanciare ancora una volta la centralità e la modernità della visione dell’ecologia integrale ed è organizzato in tre capitoli: nei primi due sono enucleati i temi dell’enciclica, ma aggiornati alla nostra contemporaneità e ampliati da un’appendice in cui sono suggerite sia “buone prassi” sia “piste di azione”; nell’ultimo, invece, sono indicate le traiettorie seguite dallo Stato della Città del Vaticano per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Nella prima sezione “Educazione e conversione ecologica”, oltre a enfatizzare l’urgenza di una radicale e strutturale conversione ecologica da perseguire mediante un’essenziale rivisitazione etica dei nostri stili di vita, si sottolinea il ruolo strategico delle due principali agenzie educative della società odierna: la famiglia e la scuola. Entrambe, infatti, elevando gli istituti dell’ascolto proattivo e del racconto creativo a strumenti per plasmare nelle nuove generazioni una diversa “cittadinanza ecologica” costruita sui codici della sostenibilità e della sussidiarietà, devono concorrere a far conoscere e osservare il “comandamento della cura”, in risposta al “peccato dello scarto”.

Con il perentorio monito di papa Francesco sullo spreco alimentare – da intendersi come atto di ingiustizia (“Il cibo che si butta via è come se lo si rubasse ai poveri”, LS 50) – si apre “Ecologia integrale e sviluppo umano integrale”, la seconda parte del documento “In cammino per la cura della casa comune – A cinque anni dalla Laudato si’”. Il tema dell’alimentazione è particolarmente caro a Francesco perché, volgendo lo sguardo soprattutto ai paesi in via di sviluppo, rimanda al dramma del land grabbing, ossia il fenomeno dell’accaparramento delle terre che distrugge la biodiversità per aumentare i profitti dell’agrobusiness, esasperando le condizioni di povertà e fragilità degli ultimi e degli invisibili. La relazione tra giustizia sociale e ambientale, tuttavia, è minacciata anche dal fenomeno del water grabbing: il diritto umano essenziale dell’accesso all’acqua è a rischio sia per i tentativi di privatizzare una simile risorsa naturale sia per l’inquinamento delle falde acquifere e delle sorgenti con le plastiche usa e getta. 

Una ulteriore riflessione è rivolta alle città. Le aree urbane, pur occupando appena il 3% della superficie terrestre e producendo almeno il 70% della CO2, potrebbero ospitare entro il 2050 quasi dieci miliardi di persone con la contestuale crescita di disuguaglianze sociali, ambientali, intergenerazionali. Un tale metabolismo urbano accelererebbe gli impatti della crisi climatica, già in atto, esacerbando la vulnerabilità fisica e le fragilità paesaggistiche di molti territori in tutto il mondo.

La lettura della crisi climatica è, perciò, declinata avendo sempre al centro la dignità dell’uomo e la necessità che siano preservate e valorizzate le condizioni per una prosperità inclusiva e generativa, nella saldatura tra ecologia integrale ed economia civile, nonché nell’utilità della nervatura delle soluzioni basate sulla natura nel tessuto urbanizzato. 

Per questo, anche per evitare che le conseguenze dei cambiamenti climatici siano pagate paradossalmente dai più poveri – ossia “i meno responsabili del riscaldamento globale” – il documento, quasi recependo le prescrizioni e le ambizioni del green deal europeo, auspica che anche i fondi di investimento e la finanza, per il benessere della nostra “casa comune”, si lascino permeare dalla “conversione ecologica” per una radicale e strutturale trasformazione della nostra società, nella responsabilità di consegnarla migliore alle prossime generazioni. 

Il terzo ed ultimo capitolo del volume è dedicato all’impegno dello Stato della Città del Vaticano nel perseguire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e i suggerimenti presenti nella Laudato si’. Quattro gli ambiti individuati su cui si è avviato negli ultimi anni un percorso innovativo e trasformativo: la tutela dell’ambiente; la tutela delle risorse idriche; la cura delle aree verdi; il consumo delle risorse energetiche.

Un ruolo strategicamente determinante per instaurare un nuovo “regime culturale” e curare la cecità esperienziale di oggi, infine, lo ha l’informazione. Cambiare le parole, ripristinandone il senso più autentico, per interpretare il lessico della complessità contemporanea e per decodificare l’urgenza della conversione ecologica, è essenziale. In questo palinsesto si inserisce l’esperienza di un network internazionale come Greenaccord Onlus che da oltre 18 anni si rivolge, infatti, ai giornalisti e a tutti gli operatori della comunicazione per sostenerne i processi di formazione ambientale per scrivere insieme “una altra storia” per un pianeta che dovrà essere consegnato migliore di come lo abbiamo ricevuto alle prossime generazioni. In occasione della Settimana del Creato, perciò, Greenaccord ha organizzato il XV Forum dell’Informazione Cattolica per la Custodia del Creato (Montefiascone, 5 settembre), evento a cui tutti sono invitati a partecipare. Informazioni al seguente link: https://greenaccord.org/comunicato-stampa-di-lancio-xv-forum-dellinformazione-cattolica-per-la-custodia-del-creato/ 

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Eco delle Foreste è uno spazio d’informazione con articoli, reportage, storie, per tutti coloro che amano le foreste e voglio tenersi informati sul mondo della certificazione forestale. Per contattare la redazione Eco delle Foreste - press@pefc.it

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