Allarme foreste FAO: non c’è più tempo da perdere

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Pefc Italia raccoglie e rilancia l’allarme della FAO sulla deforestazione

ALLARME FORESTE FAO: NON C’E’ PIU’TEMPO DA PERDERE

“Occorre lavorare per fronteggiare il commercio illegale, seguendo l’esempio di aziende virtuose che stanno seguendo il cammino della sostenibilità”

Pefc Italia, l’associazione che promuove la gestione sostenibile delle foreste, raccoglie e rilancia l’allarme della FAO sulla deforestazione nel mondo.

“Le cause della deforestazione sono da attribuirsi a una serie di fattori che vanno dall’uso intensivo finalizzato all’agricoltura allo sfruttamento illegale del legname. Il fenomeno è più evidente e drammatico nelle aree tropicali, ma è crescente anche nell’Est dell’Europa.” – afferma Antonio Brunori – segretario generale PEFC Italia – “Il problema interessa l’Italia sia per il pericolo dei cambiamenti climatici che per il ruolo che può avere nel mercato del legname di origine illegale. L’Italia infatti importa ingenti quantità di legname per la propria industria nazionale, il 90% del proprio fabbisogno (è il primo importatore in Europa e il 5 al mondo di legni tropicali). Di fatto, secondo stime UNECE/FAO, l’Italia importa una grande quantità di legname illegale che proviene dall’Africa, Asia e Sudamerica. Addirittura un quinto del legname importato nei Paesi dell’Unione Europea (fra 26,5-31 milioni di metri cubi nel 2006) proviene da risorse illegali.”

Il PEFC Italia ha più volte fatto l’appello all’Ue di intervenire per rompere questo commercio illegale che sta depauperando le foreste di mezzo mondo, ricordando che uno strumento per interrompere questo mercato illegale è quello di usare legname certificato per la sua origine sostenibile.

In Italia l’8% delle foreste è certificato per la propria buona gestione (il 96% con marchio Pefc) e lo è l’8% di quelle mondiali, che però movimenta il 25% del legname industriale a livello globale.

In Italia sono oltre 400 le aziende che hanno la certificazione di tracciabilità PEFC, dalle foreste certificate al prodotto finito, esempio virtuoso di uso accorto e intelligente di usare una materia prima (il legno e i suoi derivati, come la cellulosa) utilissima e indispensabile per la nostra industria.

La certificazione forestale significa gestione attiva: questo è l’unico strumento per proteggere i boschi, perché c’è interesse e vigilanza.

Per l’Italia i dati lo dimostrano: nel 2007 anno in cui in Italia si sono verificati oltre 10mila incendi, con decine di morti, una superficie boschiva di 115mila ettari andata a fuoco, e un danno economico di circa 650 milioni di euro, gli incendi nelle aree con una corretta gestione e pianificazione boschiva sono stati di poche centinaia di ettari.

Ecco alcuni esempi virtuosi in diverse aree boschive in tutta Italia: si va dalle aree certificate Pefc del Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia dove nel 2007 il tasso di incendi è stato inferiore allo 0,01% della superficie forestale totale, al caso del Monte Amiata, nel sud della Toscana, dove non si verifica un incendio da 35 anni, ovvero dal 1973.

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Redazione

Eco delle Foreste è uno spazio d’informazione con articoli, reportage, storie, per tutti coloro che amano le foreste e voglio tenersi informati sul mondo della certificazione forestale. Per contattare la redazione Eco delle Foreste - press@pefc.it

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