Calore da biomasse legnose certificate un’opportunità contro la crisi climatica

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Energia dal legno si, energia dal legno no; un argomento spinoso ormai diventato un importante dibattito portato avanti su più fronti e da diversi attori.

Possiamo così riassumerlo: l’uso di biomasse legnose consente di ridurre le emissioni in atmosfera di CO2 se comparato all’uso dei combustibili fossili tradizionali, il legno è una fonte rinnovabile, carbon neutral e per di più, se certificato, promuove la gestione del nostro patrimonio forestale. Dobbiamo comunque considerare, dati alla mano, che la combustione domestica di biomasse vegetali sia responsabile di un alto livello di polveri sottili (PM10) altamente inquinanti dovuto all’uso di apparecchiature ormai obsolete. Il PEFC per fare chiarezza ha scelto di creare questo vademecum per mostrare come, oggi, l’utilizzo delle biomasse forestali può diventare una risorsa indispensabile per la nostra economia e per il nostro futuro a tutto tondo.

Prima di tutto chiariamo questo dubbio: il legno è una risorsa finita non rischiamo di tagliare troppo e incidere negativamente sulle nostre foreste?

Decisamente no, in Italia la superficie forestale si estende su oltre 11 milioni di ettari, il 36% della superficie nazionale. Negli ultimi 10 anni le superfici boscate si sono estese su circa 587.000 ettari (+5% rispetto alla superficie totale). Questo ci permette di stimare che la quantità̀ di legname prelevato dai boschi mediante operazioni selvicolturali sia compresa fra il 18% e il 30% del legno che si accresce in un bosco in un anno. Un valore molto inferiore alla media europea dove il taglio riguarda il 62-67% di quanto il bosco cresce ogni anno. Le foreste italiane sono quindi lontane da una condizione di sovra-sfruttamento mentre emerge un rischio di abbandono colturale, con fenomeni di spopolamento delle aree interne e di carente manutenzione del territorio.

Che il legno sia puoi un materiale rinnovabile, lo sappiamo è scritto ovunque…ma è sempre vero? Il legno è una risorsa rinnovabile, ma non infinita. Per questo bisogna considerare che ciò che i territori possono sostenibilmente produrre rappresenta il limite fisico ed ecologico e non dovrebbe essere oltrepassato. È quindi necessario pianificare gli impieghi del legname a scopi energetici, privilegiando utilizzi efficienti che minimizzino il consumo della risorsa a parità di effetto utile.

Ma in che senso il legno certificato è una risorsa carbon neutral? Il legname è un materiale neutro nei confronti delle emissioni di anidride carbonica: quando viene bruciato o si decompone, nell’atmosfera viene rilasciata la stessa CO2 che il legno aveva precedentemente immagazzinato. Quindi i combustibili legnosi se impiegati con i criteri delle filiere corte, la gestione sostenibile e certificata delle risorse boschive, e tecnologie efficienti, non immettono ulteriore carbonio in atmosfera, a differenza delle fonti fossili che emettono CO2 garantendo un vantaggio climatico.

Posso usare qualsiasi tipo di legno per l’energia? Ricordiamoci che il legno è una materia prima nobile che si presta a moltissimi usi, tra i quali compare anche produzione di energia. Ovviamente tutto il legno brucia producendo calore ma possiamo dare valore a questa risorsa dedicando il legno di qualità alla creazione di prodotti durevoli, come quelli utilizzati in edilizia o nel settore legno-arredo, mentre solo il materiale senza destinazione d’usodovrebbe avere scopi energetici. In questo modo si favoriscono prodotti a lunga durata (come il legno per uso strutturale) e il riuso e riciclo del legno, ottenendo uno stoccaggio di medio/lungo periodo del carbonio, rinviandone la restituzione all’atmosfera. 

Come riconosco il legno sostenibile? Prima garanzia della sostenibilità dei combustibili legnosi è la presenza della certificazione di tracciabilità del legname utilizzato, che esclude provenienze controverse della materia prima e testimonia un impegno da parte dei produttori anche oltre che il rispetto degli obblighi normativi. L’Unione Europea stima che almeno il 20% di legno e derivati importati in Europa provenga da tagli illegali (RAF 2019). In Italia, nel 2021, gli ettari forestali gestiti in modo sostenibile secondo gli standard PEFC erano 892.609,63. 

Ed ora arriviamo agli impianti, quali i più adatti a valorizzare le biomasse legnose? 

PEFC sostiene l’utilizzo di generatori efficienti di ultima generazione, e della realizzazione di impianti a cogenerazione di taglia inferiore ad 1 MWelettrico e di impianti di teleriscaldamento collettivo alimentati da biomasse legnose locali, di dimensione adeguata al territorio di approvvigionamento. Gli impianti devono essere dimensionati in funzione degli scarti di lavorazione dell’industria del legno locale e approvvigionarsi con legname di “prossimità” evitando importazione da lunga distanza. In ambito domestico è invece importante l’ammodernamento degli impianti o l’introduzione di stufe e caldaie ad alto rendimento e a basse emissioni.

E per quanto riguarda i biocombustibili? 

I biocombustibili utilizzati negli impianti a biomassa devono essere certificati e distinti in classi di qualità in base alle normative tecniche internazionali applicabili (serie ISO 17225). L’utilizzo di combustibili legnosi ben stagionati e con certificazione di qualità del prodotto consente di garantire le ottimali performance del generatore e anche di ridurre le emissioni nocive. 

Infine non dimentichiamo che l’uso delle biomasse favorisce le comunità locali poiché la creazione di filiere sostenibili e locali è cruciale, per territori interni e zone montane. Attraverso lo sviluppo di filiere locali, le comunità possono creare nuovi posti di lavoro, elevando il potere d’acquisto, rimanendo al passo con il resto del Paese e contribuendo a prevenire lo spopolamento delle nostre aree montane. 

Per approfondimenti, leggi il comunicato stampa del PEFC Qui

Foto Autori EcoDelleForeste 04 Calore da biomasse legnose certificate un’opportunità contro la crisi climatica
Francesca Dini

Laureata in biotecnologie agrarie ed ambientali, responsabile dell’ufficio Marketing del PEFC Italia.

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Francesca Dini

Laureata in biotecnologie agrarie ed ambientali, responsabile dell’ufficio Marketing del PEFC Italia.

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