“Fuochi d’Artificio”, quando la storia incontrò i boschi del Piemonte

Il 25 aprile scorso Rai1 ha trasmesso le ultime due puntate di “Fuochi d’Artificio”, la serie TV diretta da Susanna Nicchiarelli che ha unito memoria partigiana, paesaggi alpini e un messaggio di libertà senza tempo. Ambientata negli anni della Resistenza antifascista, la fiction ha raccontato le vicende di quattro giovani protagonisti, intrecciando drammi personali e ideali collettivi. Ma a rubare la scena, accanto agli attori, è stato il territorio piemontese: le valli di Susa e Chisone, i comuni montani delle Alpi Cozie e quelle foreste che non sono state mere scenografie, ma custodi di una storia ancora viva.

Location d’autore: tra passato e presente 
Girata interamente in Piemonte tra febbraio e agosto 2023, la serie ha portato alla ribalta luoghi simbolo come il Forte di Exilles – già avamposto militare e oggi patrimonio recuperato grazie all’Associazione “Amici del Forte” – e borghi come Oulx, Bardonecchia, Cesana e Usseaux. Le riprese, sostenute da Film Commission Torino Piemonte e Uncem Piemonte, hanno trasformato sentieri, boschi e antiche borgate in palcoscenici di una narrazione corale, valorizzando aree spesso lontane dai riflettori. Come ha sottolineato Roberto Colombero, Presidente di Uncem Piemonte: «I bambini e i ragazzi sono stati protagonisti, dentro e fuori il piccolo schermo. È un valore che rimane».

Una troupe con radici locali           
Oltre ai paesaggi, la produzione ha coinvolto circa 40 professionisti del territorio, da tecnici del suono a esperti di montaggio, dimostrando come il cinema possa essere un motore di sviluppo per le aree montane. Un modello virtuoso, reso possibile anche dal Fondo FESR Piemonte 2021-2027, che ha confermato l’importanza di investire in cultura e competenze locali, creando sinergie tra creatività e comunità. Durante le riprese non è emersa alcuna criticità nel regolare svolgersi dei lavori, e la troupe si è dimostrata estremamente rispettosa dell’ambiente, delle sensibilità locali e delle proprietà private coinvolte. Questo è stato inoltre facilitato dal ruolo dell’amministrazione comunale di Oulx che, sia prima che durante le riprese, ha mantenuto stretti rapporti con la produzione fornendo supporto nella logistica e facilitando i contatti con i proprietari delle abitazioni e dei prati interessati dalle riprese, assicurando anche una base logistica per magazzini, camerini, e tutto l’occorrente per le riprese.

Foreste, certificazioni e memoria   
Le parole di Piero Calamandrei – «Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani» – hanno accompagnato idealmente la serie, riportando alla luce il legame tra Resistenza e territori montani. Ma per PEFC Italia, la domanda è spontanea: quei boschi che hanno fatto da sfondo alle riprese sono anche esempi di gestione forestale sostenibile? Per scoprirlo, abbiamo interpellato Paolo Maria Terzolo, dottore forestale«La Val di Susa e la Val Chisone ospitano realtà attente alla tutela ambientale», ha spiegato Terzolo. «Tutte le foreste del territorio, infatti, sono certificate PEFC, garantendo non solo la salvaguardia della biodiversità, ma anche il rispetto della storia e delle tradizioni legate a questi luoghi. In particolare, le riprese hanno interessato direttamente i boschi comunali di Oulx e Bardonecchia e, sullo sfondo, quelli di Pragelato e Usseaux».       

Cinema e sostenibilità: una strada da percorrere           
La serie ha acceso i riflettori su un tema cruciale: quanto il mondo dell’audiovisivo sta integrando criteri green nelle produzioni? Film Commission Torino Piemonte, già partner di progetti sostenibili, potrebbe fare da apripista, promuovendo l’uso di location certificate e riducendo l’impatto ambientale dei set. Una sfida in linea con gli obiettivi di PEFC, che guarda con interesse a collaborazioni per valorizzare i boschi come beni collettivi, capaci di coniugare storia, ecologia ed economia.

Rivedere la serie: un invito su RaiPlay     
Per chi avesse perso gli episodi, “Fuochi d’Artificio” rimane disponibile su RaiPlay(https://www.raiplay.it/programmi/fuochidartificio), dove è possibile rivivere la potenza di una storia che ha reso omaggio alla Resistenza e alle terre che l’hanno ospitata. Un’occasione per riflettere, anche oggi, sul valore della libertà e sulla necessità di preservare quei paesaggi che, ieri come oggi, ci parlano di impegno e futuro.

Luca Rossi

Giornalista pubblicista con Laurea Magistrale in Sviluppo Rurale Sostenibile, lavora ai contenuti e alle forme in Eco delle Foreste dal 2018.

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Luca Rossi

Giornalista pubblicista con Laurea Magistrale in Sviluppo Rurale Sostenibile, lavora ai contenuti e alle forme in Eco delle Foreste dal 2018.

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