Gestione attiva e consapevolezza, le migliori armi contro il rischio incendi

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La stagione calda porta con sé entusiasmo e buon umore, voglia di vacanze e di evasione, di mare e di montagna, di spiagge e di boschi. Su quest’ultimi, però, grava il rischio, in estate più che mai, dello scoppio di incendi dovuti a temperature da bollino rosso, venti caldi, sottobosco asciutto, incuria, mancata gestione e aumento dell’afflusso turistico e della presenza antropica.

L’emergenza incendi è un problema che riguarda l’intero pianeta, coinvolgendo aree boschive dislocate in tutti i continenti, e che, dichiara il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), nel solo 2020 ha causato l’emissione in atmosfera di circa 1,7 miliardi di tonnellate di CO2, oltre alla distruzione di interi habitat.

Lo Stivale, non esente da questa piaga, ha visto nel periodo 2011-2019 andare in fiamme circa 340.000 dei quasi 11 milioni di ettari di boschi italiani (il 3% circa); inoltre, anche la stagione a rischio incendi elevato si sta espandendo, e negli ultimi decenni sembra protrarsi da giugno fino ad ottobre, come confermato dal RaF 2017-2018.

Stando ad un’analisi del PEFC, i boschi gestiti e in particolare quelli certificati per la gestione forestale sostenibile, attiva e consapevole, hanno una probabilità di essere interessati da incendi in misura fino a 9 volte inferiore rispetto a quelli non certificati. Analizzando gli eventi del 2017, infatti, anno in cui gli incendi hanno colpito fortemente il Paese, della superficie a bosco non certificata l’1,24% è andato a fuocomentre della superficie certificata PEFC solo lo 0,24%.

“Tale minore incidenza nelle aree certificate è certamente dovuta al monitoraggio costantee al rispetto delle leggi dello Stato e rappresenta anche un vantaggio di natura economica”, sottolinea Antonio Brunori, Segretario generale del PEFC Italia, “anche considerando che spegnere un incendio costa mediamente 8 volte di più che prevenirlo. ”Infatti, a causare gli incendi contribuisce anche la mancanza di una gestione attiva delle foreste, oltre che i cambiamenti climatici e le azioni dell’uomo, quest’ultime imputabili per circa il 75% dei casi (fonte WWF).

Diventa allora fondamentale la sensibilizzazione dei cittadini fruitori dei boschi, perché li vivano con attenzione e consapevolezza. PEFC Italia ci tiene a ricordare alcune semplici buone pratiche:

  1. Non accendere fuochi al di fuori degli spazi sicuri;
  2. Evitare di accendere fuochi in giornate ventose, anche se si è in zone sicure;
  3. Se si raggiunge un’area verde in auto, prestare attenzione a dove si parcheggia;
  4. In caso di incendio, allontanarsi in fretta e chiamare subito i Vigili del Fuoco (115);
  5. Non abbandonare rifiuti, soprattutto mozziconi di sigaretta e simili.


 Foto, Karsten Winegeart in Unsplash

LucaRossiEcodelleForesteSF Gestione attiva e consapevolezza, le migliori armi contro il rischio incendi
Luca Rossi

Giornalista pubblicista con Laurea Magistrale in Sviluppo Rurale Sostenibile, lavora ai contenuti e alle forme in Eco delle Foreste dal 2018.

Luca Rossi

Luca Rossi

Giornalista pubblicista con Laurea Magistrale in Sviluppo Rurale Sostenibile, lavora ai contenuti e alle forme in Eco delle Foreste dal 2018.

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