Oggi torniamo a parlarvi di un luogo quasi magico. Per chi non lo conoscesse, stiamo parlando di Bosco Arte Stenico, un “museo d’arte nella natura” che si trova nelle Valli Giudicarie, a soli 30 km da Trento, in bosco certificato PEFC per la sua gestione sostenibile.
A monte dell’abitato di Stenico, un’agevole passeggiata permette di attraversare il percorso, arricchito dalle tante opere d’arte lasciate sul luogo d’esecuzione dagli artisti internazionali che ogni anno partecipano ad un simposio organizzato dall’Associazione “BoscoArteStenico” e patrocinato dal PEFC Italia dove vengono realizzate delle installazioni artistiche utilizzando solo materiale ligneo reperito in bosco o sculture con tronchi dei boschi trentini.
Quest’anno, un pezzo importante si aggiunge al progetto: è stato, infatti, inaugurato il 30 giugno il “Teatro Selva” di BoscoArteStenico, anfiteatro naturale realizzato all’interno del percorso di land art del paese dal Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale – SOVA della Provincia in collaborazione con il Comune di Stenico e l’associazione BoscoArteStenico.
All’inaugurazione tra gli altri hanno partecipato il rappresentante della Provincia Autonoma di Trento Mario Tonina, che ha portato i saluti dell’Assessore allo sviluppo economico, lavoro, università e ricerca Spinelli, la sindaca di Stenico Monica Mattevi, la scuola del Legno di Praso (che ha lavorato alla realizzazione del teatro), Francesco Dellagiacoma membro del CdA di PEFC Italia e Maurizio Corradi, Presidente dell’Associazione BoscoArteStenico. Proprio quest’ultima realtà è il motore pulsante di questa iniziativa: un soggetto che è stato in grado di ideare e promuovere un’attività innovativa, costruendo una rete con enti locali e organizzazioni pubbliche e private, lavorando per il mantenimento e il miglioramento dell’ambiente ma anche per la creazione di opportunità occupazionali dell’area dando vita ad un luogo affascinante, incastonato nel bosco certificato PEFC Italia sopra Stenico che si inserisce nel bellissimo percorso di “land art”.
Si tratta nello specifico di un teatro all’aperto da 500 posti con un palco dall’originale forma ellittica. Sullo sfondo otto torrioni con in cima otto sculture raffiguranti volti a bocca aperta con all’interno dei fari. C’è una ragione per la quale sono proprio otto: l’otto è il numero dell’infinito, il teatro non ha né pareti né tetto, quindi da spettatori si guarda verso l’infinito. Tutta la struttura è realizzata con materiali naturali come legno (proveniente da aree certificate della Val di Fassa, nello specifico da piante schiantate dalla tempesta Vaia), terra e pietra. Sulle gradinate i ragazzi della cooperativa locale “incontra” hanno realizzato dei cuscini in fibra naturale (iuta e fibra di legno) per rendere più calde e comode le sedute.
Insomma, un altro importante tassello che mette in comunicazione arte, cultura, inclusione sociale e natura in un luogo incantevole che vi invitiamo a visitare.