Proseguono le attività del progetto “Ancora Natura per il Col di Lana”, un’iniziativa avviata nel 2022 per favorire la riforestazione del Col di Lana, colpito dalla tempesta Vaia nel 2018.
L’intervento messo in campo da PEFC Italia, Rete Clima e Coldiretti Belluno, grazie ai fondi dell’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, punta a ricostituire la morfologia delle foreste della zona, ripristinando il loro ruolo a livello ambientale, paesaggistico, economico, turistico, sociale e predisponendo una gestione condivisa tra amministrazioni pubbliche, associazioni di categoria, imprese e professionisti del territorio.
Nell’ultimo anno, sono state completate diverse fasi cruciali: ormai è arrivata alla fase conclusiva l’attività in campo di ripulitura e di messa a dimora delle nuove piantine. Ad oggi, sono stati piantati 4.700 alberi, tra cui 1.600 pini cembri, 2.900 larici e 200 aceri) ed è programmata per il prossimo autunno la messa a dimora di ulteriori 700 piante.
Definiti inoltre i percorsi didattico-contemplativi, progettati per valorizzare il nuovo bosco e offrire ai visitatori l’opportunità di riflettere sull’importanza della rinascita forestale. Questi percorsi sono stati sviluppati in collaborazione l’Istituto agrario “Antonio della Lucia” di Feltre, coinvolgendo attivamente studenti e insegnanti che hanno partecipato anche al ciclo di attività formative, in aula e presso l’area riforestata, previste da progetto.
Attraverso gli incontri didattici è stato possibile riflettere sul il ruolo delle foreste nel contrastare il cambiamento climatico e promuovere buone pratiche ambientali.
Nei prossimi mesi, il progetto continuerà con le attività di messa a dimora, con l’obiettivo di presentare un modello utile per le caratteristiche della zona, che possa essere replicato anche grazie ai finanziamenti di cittadini e imprese private che vogliano supportare la ripresa dell’area.
“Ancora Natura per il Col di Lana” vuole infatti rappresentare un esempio da seguire per il ripristino ambientale, dimostrando come la collaborazione tra enti pubblici e privati possa portare a risultati tangibili nella tutela e valorizzazione del patrimonio naturale.