Ci siamo, si avvicina la sesta edizione del Ferrara film corto festival (FFCF). Per chi non lo conoscesse si tratta di un festival internazionale dedicato alla promozione e alla valorizzazione di cortometraggi che affrontano il tema dell’ambiente in tutte le sue accezioni, di opere prime italiane e di produzioni indipendenti provenienti da tutto il mondo. FFCF è un punto d’incontro per cineasti emergenti e affermati, focalizzato sulla condivisione del know-how professionale e su argomenti di grande importanza sociale e culturale.
Quest’anno l’evento è stato programmato dal 25 al 28 ottobre ed in attesa che cominci siamo a conoscenza delle tre categorie del concorso che saranno: “Ambiente è musica”, categoria aperta ad autori nazionali e internazionali di qualsiasi età, che dovranno interpretare l’argomento raccontando storie in cui questi due mondi sono in comunicazione; “Buona la prima”, categoria aperta ad autori italiani, o residenti in Italia, di qualsiasi età e dedicata unicamente a opere prime a tema libero; l’ultima categoria si chiama “Indieverso”, aperta ad ogni genere di cortometraggio, di autori nazionali e internazionali di qualsiasi età, purché di produzione indipendente.
Saranno due i film in gara patrocinati da PEFC Italia: il primo, “Tree Talker, ascoltando la voce di un albero”, patrocinato anche da PEFC Internazionale e Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) è una sorta di documentario con la regia di Antonio Brunori, Segretario generale PEFC Italia, sul progetto TRACE, che ha portato alla sperimentazione del sistema Tree Talker, innovativi sensori in grado di fornire in tempo reale una rete di monitoraggio delle funzioni dell’albero. Gli apparecchi utilizzati sono stati messi a punto dal team di ricerca del professor Riccardo Valentini, membro CMCC, e installati su 30 piante del bosco di Piegaro (Pg) di proprietà della famiglia Margaritelli. I dati raccolti dall’aprile 2019 al marzo 2020 sono poi stati inseriti in un software in grado di tradurli in suoni e grafiche e sono poi entrati a far parte di installazioni artistiche, allo scopo di restituire in parte la complessità della vita di un albero.
Il secondo corto, “Suono del legno” di Samuele Giacometti ci descrive invece come nei suoni prodotti dal legno degli abeti di risonanza ci sia molto dell’antico rapporto tra la montagna e la realtà umana, storica e sociale. Le infinite potenzialità sonore di un clavicembalo ne contengono altre originate da un abete che canta. Una storia secolare fatta di bosco, di persone che vi si affaccendano per soddisfare i propri bisogni, di laboratori artigianali ricchi di saperi tradizionali spesso utili a rendere eterno il legno delle opere da essi prodotte. Ma anche una storia contemporanea fatta di tecniche e metodologie avanguardistiche, di sviluppo locale e collettivo, di etica ambientale e di corretta gestione forestale. Prodotto dall’Amministrazione Frazionale di Pesariis nell’ambito di un progetto innovativo finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, “Suono del legno” è patrocinato da Carovana delle Alpi, Club Alpino Italiano, Compagnia delle Foreste, Fondazione Pietro Pittini, PEFC Italia, Riva1920, Toyota MHIT e UNCEM.
Non possiamo che essere orgogliosi di patrocinare due prodotti artistici del genere, in grado di interpretare perfettamente il rapporto tra “ambiente e musica” proposto dal festival e promuovendo una rinnovata sensibilità alle tematiche ambientali e forestali.