Il Green Building Council degli Stati Uniti ha deciso di includere i “prodotti legnosi da fonti certificate” tra i sistemi per acquisire il punteggio utile a ottenere la certificazione di sostenibilità degli edifici. Un modo per stimolare un più corretto approvvigionamento del legname utilizzato nelle costruzioni.
La notizia sarà salutata con favore da architetti, ingegneri, progettisti e da tutti i soggetti coinvolti nel settore edile che siano anche interessati alla sostenibilità delle prestazioni degli edifici: il Green Building Council statunitense (USGBC) ha infatti deciso di includere l’utilizzo di prodotti realizzati con il legno delle foreste certificate secondo lo standard PEFC tra i criteri per ottenere la prestigiosa certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design).
L’USGBC ha infatti deciso di emettere un “alternative compliance path” (ACP, una sorta di “percorso alternativo di conformità” per acquisire il punteggio necessario a ottenere la certificazione LEED) che premia i progetti di edifici che prevedono l’uso di “prodotti legnosi da fonti certificate, come definite dal protocollo ASTM D7612-10”, che include tra gli standard di certificazione forestale volontaria lo schema PEFC.
“La nostra scelta – ha spiegato Rick Fedrizzi, amministratore delegato e fondatore dell’USGBC – vuole rendere la certificazione LEED uno strumento significativo per fermare il traffico illegale di legname. Con il percorso ACP, speriamo di fungere da stimolo per un più attento approvvigionamento del legno utilizzato”.
Al momento la certificazione LEED è lo schema più utilizzato al mondo per la progettazione, costruzione e gestione di edifici sostenibili. Attualmente, circa 75mila progetti condividono tale certificazione e 17 ettari di spazi edilizi vengono certificati LEED ogni giorno.
“La decisione del US Green Building Council deve riempire d’orgoglio quanti hanno creduto nella certificazione PEFC e risponde alle tante richieste di riconoscimento degli addetti ai lavori che utilizzano prodotti certificati per i propri progetti”, spiega Antonio Brunori, segretario generale del PEFC Italia. “L’ACP è una sorta di percorso pilota che verrà confermato in futuro in base a quanto verrà utilizzato da architetti e progettisti. Ci complimentiamo con il GBC statunitense per la lungimiranza nella scelta di dare valore al legno di origine legale e sostenibile proveniente da foreste certificate PEFC, che in Italia rappresentano il 10% delle foreste nazionali”.
La notizia infatti non assume rilevanza solo negli Stati Uniti. Le conseguenze saranno subito importanti anche per chi, nel nostro Paese, crede nell’edilizia sostenibile: la decisione dell’USGBC amplia infatti le tipologie di edifici per i quali è possibile far valere l’uso dello schema PEFC per ottenere i crediti della certificazione LEED. “Finora – prosegue Brunori – il Green Building Council Italia aveva riconosciuto l’uso di prodotti PEFC per tutte le tipologie di edifici di carattere terziario come uffici, scuole, centri commerciali ecc, o per gli edifici residenziali che superavano i 4 piani (LEED 2009 Italia NC). Ha rappresentato senz’altro un valido apripista per le scelte degli operatori nel campo dell’edilizia sostenibile italiana, ma d’ora in poi lo standard PEFC farà acquisire punteggi ai fini della certificazione LEED anche per tutti gli edifici al mondo”.