di Eleonora Mariano
La scorsa settimana, dall’11 al 13 dicembre, presso gli spazi dell’ex Ansaldo di Milano si è tenuto il X Congresso nazionale di Legambiente, in occasione del quale è stato presentato il manifesto per il rilancio delle aree interne, redatto da Legambiente, anche con il contributo del PEFC Italia.
Il documento, che era stato elaborato durante l’incontro “Ritorno al futuro. Green economy, nuova cittadinanza e benessere nelle aree interne” tenutosi il 30 ottobre a Campobasso, sottolinea come attraverso una diversa gestione delle aree interne si possa trovare una risposta concreta non solo alla crisi economica, ma anche a quella climatica e sociale che coinvolge l’intero pianeta.
Secondo il documento, infatti, sono proprio le aree interne quelle più fortemente preposte ad accogliere un modello sostenibile di governo, capace di puntare sulla manutenzione e sul presidio attivo dello stesso, grazie anche alla messa a valore dei servizi ecosistemici, alla tutela del paesaggio e della biodiversità, alla multifunzionalità dell’agricoltura e delle foreste e allo sviluppo di forme di turismo sostenibile.
Uno degli elementi chiave individuati dal documento per il rilancio delle aree interne è proprio la buona gestione del territorio, cioè una gestione attiva del patrimonio naturale, in grado di favorire la messa in sicurezza e la manutenzione permanente del territori, anche attraverso la tutela della biodiversità e la gestione sostenibile delle filiere boschive.
Nelle aree interne la certificazione della gestione forestale sostenibile (e la conseguente catena di custodia) diventa quindi uno strumento essenziale per garantire il rinnovamento colturale del bosco e per migliorare la produttività, la valorizzazione energetica delle filiere corte e la conservazione di specie faunistiche.