Di Francesco Dellagiacoma
L’Austria, con 8,86 milioni di abitanti e 28° economia mondiale, è il 6° esportatore di legno e semilavorati (non comprende cellulosa e arredo) dopo Cina, Canada, USA, Germania e Russia. Esporta 72% della produzione, 77% verso paesi UE, 9% verso paesi sviluppati extraeuropei. L’Italia è un grande importatore di legno, il 3° dopo Cina e Polonia: 77% proviene dai paesi UE (8% altri paesi europei, 7% dall’Asia e poco più 4% dall’Africa). 26% di tutte le importazioni di legno proviene dall’Austria, che quindi rappresenta l’osservatorio privilegiato per il nostro mercato del legno.
Il report di aprile della Camera dell’Agricoltura Austriaca (https://www.lko.at/holz+2500++1298002) segnala che prosegue il sensibile aumento dei prezzi iniziato nello scorso autunno, legato alla richiesta del settore edilizio, in particolare in Cina e USA. A questo si sovrappone l’elemento stagionale, con la riduzione della disponibilità di legname allestito nei piazzali: il legname fresco di abete viene prontamente acquistato e i prezzi hanno raggiunto il livello di prima della crisi provocata dal bostrico (2018, in cui si è verificato anche Vaia). Dall’autunno il prezzo della qualità B è cresciuto di 20 €/mc. L’aumento è inferiore nelle aree colpite da bostrico (Austria orientale) mentre altrove il prezzo del legname AC è sui 90 €/mc. Aumentano, ma molto più lentamente, anche gli assortimenti più scadenti (C e D). Il legname di larice continua ad essere molto richiesto. Il prezzo del tondello da industria (per cartiera e pannelli) si è stabilizzato sui 29 €/mc ma è lontano da quello di prima della crisi del 2018 (37 €).
L’immagine è quella di un mercato a due velocità: il legname fresco e di qualità media e alta è in forte ripresa, ormai al livello pre-crisi (per l’Italia, Vaia); per quello di minor qualità la ripresa è lenta e i valori restano decisamente bassi. È una situazione che sottolinea l’opportunità di investimenti nella prima lavorazione (segherie): il prezzo dei segati è legato alla congiuntura internazionale ed è in significativo aumento. L’Italia, grande trasformatore di legno, ha la necessità e l’opportunità di valorizzare di più le risorse nazionali.
Questo richiede investimenti e organizzazione del mercato nazionale al fine di creare rapporti commerciali stabili e duraturi.