Dal mare alla montagna senza varcare il confine. 2.912 e 2.200 sono i metri che separano il punto più basso, il livello del mare, dal punto più alto, la cima del Gran Sasso e il Monte Saccarello, rispettivamente di Abruzzo e Liguria, due regioni tanto privilegiate da un mare accogliente e cristallino, l’Adriatico per una regione e il Tirreno per l’altra, quanto ricche di montagne che sfiorano i 3000 metri, e che ospitano sui loro pendii foreste che meritano di essere gestite in modo sostenibile.
La certificazione di Gestione Forestale Sostenibile PEFC torna a fare il suo ingresso in Abruzzo, dopo otto anni di assenza (l’unica azienda certificata sul territorio regionale rinnovò infatti la certificazione soltanto fino al 2014), con il Consorzio Agro Forestale Valle del Tirino, con sede a Bussi sul Tirino (PE). È stata rilasciata a inizio luglio da ICILA la certificazione per i 223,49 ettari a prevalenza di ceduo di quercia, leccio, carpino e faggio situati nel Comune di Bussi sul Tirino (PE) con scopi conservativo-naturalistici e per la produzione di legna da ardere. La Valle del Tirino è una valle interna che si estende tra l’altopiano di Navelli, il Gran Sasso d’Italia e il fiume Aterno-Pescara, all’interno del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ad un’altitudine media di 400 m s.l.m. La valle è scavata dall’omonimo fiume che ne favorisce e risalta le ricchezze naturalistiche e paesaggistiche, ma è anche impreziosita da borghi accoglienti e custodi di tradizioni locali, testimoni della resistenza delle aree interne.
Il 2022 si configura anche come l’anno della ripartenza per la certificazione PEFC ligure. Tornano infatti ad essere due in Liguria le certificazioni GFS attive, e ai 220,46 ettari della Foresta Regionale Demaniale di Cadibona (SV) entrati in PEFC ad inizio 2022 si aggiungono ora 5.252,4614 ettari gestiti da Ra RAMPAJANA Gruppo PEFC-GFS rappresentata da MPG S.r.l. nella provincia di Savona e di Imperia (erede di Xiloimprese che ha interrotto la certificazione nel 2020 e di cui Ra Rampajana rappresenta l’evoluzione), facendo così salire a 5.472,9214 gli ettari di bosco certificati in territorio regionale. “Ra rampajana”, nel locale dialetto piemontese “la salita ripida”, è un toponimo di “un bric”, una cima di una collina, nei pressi di Rocchetta Cairo (SV). Rilasciato a fine giugno da CSQA al gruppo di 25 gestori, di cui i più grandi il Comune di Triora e il Comune di Molini di Triora (IM), e i più attivi a livello gestionale, in collaborazione con il DISAFA di Torino e con varie imprese, Adelasia e Cairo Montenotte (SV), il certificato di conformità attesta la gestione sostenibile di pineta calcifila di pino silvestre, pineta calcifila di pino, castagnetoneutrofilo, orno-ostrieto meso xerofilo, lariceto montano, corileto d’invasione, arbusteto a Genista cinerea, castagneto acidofilo, boschi di roverella, alneti, bosco di cerro, faggeta mesofila, faggeta meso-xerofila, per la produzione di cippato, tondame da tannino, tondame da paleria e da opera, legna da ardere, e miele. Anche qui, il territorio dei due principali comuni in cui ricadono le foreste certificate, è caratterizzato da un corso d’acqua, il torrente Argentina, che ne scava e delinea l’omonima valle, circondata da contrafforti boscosi in parte terrazzati. Le unità gestionali situate in provincia di Savona, sono invece inserite in un complesso ambito collinare all’intersezione tra la porzione meridionale delle Langhe, gli Appennini e le Alpi.
Salgono così a quota 889.305,19 gli ettari di superficie nazionale certificata PEFC e a 53 il numero delle certificazioni di gestione forestale emesse lungo tutto lo stivale.