Dalla teoria alla pratica, la provincia di Bolzano non lascia passare troppo tempo e dopo la pubblicazione del Piano per il Clima 2040 ha deliberato la creazione di un fondo a supporto per l’edilizia 2023-2030.
Questo strumento, dedicato all’edilizia pubblica, ha lo scopo di promuovere l’uso di legno locale e certificato PEFC o FSC e di altre materie prime a basso impatto di carbonio con lo scopo di raggiungere gli obiettivi climatici. Nello specifico tutto il legno impiegato deve avere un’origine locale, non superiore ai 500 chilometri di distanza dal cantiere e certificata dal bosco a tutta la catena di fornitura, dove le strutture devono essere realizzate con almeno 100 chilogrammi di legno per metro quadrato di superficie.
Ma non solo, altro elemento fondamentale è la quantificazione della CO2 che viene stoccata negli edifici grazie al legno utilizzato per la loro realizzazione. Il legno, infatti, ha tra i suoi servizi ecosistemici la potenzialità di tenere imprigionato il carbonio di cui è costituito, per circa il 50% del suo peso secco, per circa 100 anni negli edifici.
SI parla di un totale di 1,2 milioni di euro l’anno stanziati secondo precisi requisiti che non si limitano all’uso di materie prima a basso impatto ma anche alla quantità di carbonio in esse stoccate, per la precisione 500 euro per ogni tonnellata di carbonio sequestrato a lungo termine.
La sostenibilità della materia prima comincia ora ad arricchirsi di ulteriori contenuti considerando gli impatti e le potenzialità a tutto tondo e aprendo la strada ad un nuovo modo di intendere l’edilizia del futuro. Tali direttive dovrebbero non solo orientare ad un nuovo modo di progettare gli edifici, ma si spera siano anche di stimolo ai proprietari forestali per capire le opportunità ambientali e non solo di intraprendere un percorso di gestione sostenibile e di certificazione delle loro aree forestali (ricordiamo che la provincia autonoma di Bolzano ha oltre l’80 % de suoi boschi certificati PEFC).
