Il quotidiano in lingua tedesca Dolomiten e il periodico degli agricoltori sudtirolesi Südtiroler Landwirt da oggi stampano su carta certificata secondo lo standard PEFC. Una scelta di grande impatto per la tutela del patrimonio boschivo, che stimolerà anche la filiera bosco-legno nazionale alla conversione verso produzioni a basso impatto ambientale
Bolzano, 22 Gennaio 2016 – Altre due testate entrano a far parte dell’universo di quotidiani, settimanali e mensili che hanno scelto la strada della sostenibilità. E con la loro scelta contribuiscono a tutelare il nostro patrimonio boschivo. Entrambe sono realtà dell’Alto Adige, uno dei territori italiani in cui più diffusa è la consapevolezza dell’importanza della gestione forestale sostenibile (si ricorda che è il territorio a più alta diffusione di foreste certificate in Italia, con oltre 301.247,31 ettari, gestito proprio dalla Südtiroler Bauernbund). Da oggi, vengono stampati su carta certificata PEFC, il sistema di certificazione forestale più diffuso al mondo, che permette la più trasparente tracciabilità della materia prima, il quotidiano italiano in lingua tedesca Dolomiten e il quindicinale Südtiroler Landwirt. Due pietre miliari dell’informazione altoatesina.
La Dolomiten è il più antico e diffuso quotidiano germanofono dell’Alto Adige, fondato nel lontano 1882 e stampato oggi in oltre 47mila copie giornaliere (dati FIEG). Il Südtiroler Landwirt è invece il periodico dell’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (Südtiroler Bauernbund) che raggiunge, ad ogni uscita, circa 18mila iscritti.
“23 uscite ogni anno, con 72 pagine di media, l’anno scorso, con le nostre 31,5 milioni di pagine abbiamo consumato oltre 56mila chilogrammi di carta. Se si facesse una strada con tutte le pagine, si coprirebbero quasi 5.000 chilometri” spiega Guido Steinegger, capo redattore della Südtiroler Landwirt. All’uso di carta certificata PEFC – secondo il calcolo effettuato dal PEFC Italia – corrispondono 22.400 metri quadrati di piantagione arborea ripiantata, che assorbirà 112 tonnellate di CO2 nel suo ciclo di vita di circa 30 anni. Questo equivale anche ad una gestione sostenibile di una superficie forestale equivalente a 3,20 campi di calcio e l’assorbimento di CO2 pari al peso di 22 elefanti africani maschi”.
La tracciabilità della carta PEFC è resa possibile dalla certificazione di catena di custodia PEFC di Athesia Druck, che è anche editore di Dolomiten.
Numeri che fanno ben capire quanto cruciale sia la scelta di stampare su carta certificata. “È probabilmente il modo più semplice per ottenere uno effetto su vasta scala” spiega Antonio Brunori, segretario generale del PEFC Italia. “Così facendo si sostengono tutti gli attori virtuosi della filiera bosco-legno-carta , dai gestori forestali, alle segherie fino alle tipografie, e al tempo stesso si invia un messaggio importante ai propri lettori e all’intero sistema editoriale. Ai primi permette di entrare a contatto con il mondo della certificazione e li abitua a riconoscere uno strumento che può guidare gli acquisti responsabili. Al resto della filiera permette di fare un passo avanti sulla strada dell’utilizzo virtuoso del patrimonio boschivo e delle materie prime da esso derivanti”. Il motivo è facilmente comprensibile: quando aumenta la richiesta di carta certificata e proveniente da foreste gestite in modo responsabile, le aziende cartarie devono adeguarsi per evitare di perdere quote di mercato. E, di conseguenza, anche i produttori di cellulosa e i gestori forestali non possono restare indietro. Per una volta, la legge della domanda e dell’offerta, nodo fondamentale dell’economia di mercato, diventa una potente leva per aiutare l’ambiente e la riconversione economica a basso impatto.
La scelta di Dolomiten e Südtiroler Landwirt segue quella fatta nei mesi e anni scorsi da altre importanti testate, locali e nazionali (La Stampa, Avvenire, Famiglia Cristiana, L’Adige, La Sicilia, solo per citarne alcuni). Tanti tasselli per riuscire a convincere il nostro tessuto produttivo che è possibile coniugare sviluppo economico e tutela ambientale.