di Martina Valentini
Si è inaugurata giovedì 15 gennaio a Trento e dal 5 marzo si sposta la mostra a Verona, la decima edizione della mostra “Luci ed ombre del legno” patrocinata dal PEFC Italia, una mostra per far conoscere le diverse espressioni che la scultura lignea può assumere, per sottolineare il forte legame tra l’animo delle popolazioni alpine con il bosco e sensibilizzare al tempo stesso sull’importanza della corretta gestione del patrimonio forestale, attraverso diversi interpreti di spicco e grazie a un viaggio lungo sette mesi in importanti città del Centro–Nord Italia. L’iniziativa, organizzata dal Centro di Documentazione del Lavoro sui boschi, taglia quest’anno il traguardo dei 10 anni. Gli autori esposti quest’anno sono i quattro vincitori dell’ultima edizione del Simposio del Tesino, dove, ogni metà estate, quasi trenta artisti di provenienza internazionale vengono invitati e, per una settimana, scolpiscono per le vie e le piazze dei quattro paesi che caratterizzano l’altopiano trentino. Alle sculture premiate dalla giuria di qualità, il PEFC Italia aggiunge un quarto “premio”, ai valori artistici e all’uso di un tronco proveniente da boschi certificati locali vengono aggiunti altri criteri di selezione quali l’aver utilizzato il tronco assegnato producendo il minimo scarto possibile, senza averne snaturato la forma originaria, non avere coperto il tronco con vernici o altri materiali al fine di lasciare intravvedere le venature del legno. Il Premio PEFC (nella foto, il segretario generale PEFC Italia Antonio Brunori e il presidente PEFC, Pier Luigi Ferrari) quest’anno va alla scultura di Angelo Giuseppe Bettoni, scultore della Valle d’Aosta, dal titolo “Ricerca”, che rappresenta una sfera posta su un piedistallo, in pino cembro del Lagorai, foreste certificate PEFC.
Per maggiori informazioni sulla Mostra e dove seguirla in Italiahttp://www.luciedombredellegno.it