Tra gli esempi da citare i padiglioni di Francia, Irlanda, Austria, Malesia, Colombia, il teatro della Sostenibilità Slow Food, numerosi stand, arredi interni, fioriere, percorsi pedonali e suppellettili. Una grande opportunità per molte aziende italiane di mostrare l’eccellenza della nostra filiera bosco-legno e spiegare i vantaggi della certificazione forestale e della gestione corretta dei boschi.
Milano, 13 maggio 2015 – L’Expo di Milano non sarà una vetrina solo per le eccellenze alimentari che le diverse comunità mondiali sanno produrre e per riflettere su un rapporto più sano, lungimirante, maturo e sostenibile al tema dell’alimentazione. Sarà anche una straordinaria vetrina per la tutela del patrimonio forestale mondiale e per la tracciabilità del legname. I milioni di visitatori attesi da qui a fine ottobre, si troveranno davanti la testimonianza concreta dei vantaggi della certificazione forestale e delle filiere corte di approvvigionamento del legno usato per realizzare le strutture di Expo.
Molte strutture in vari padiglioni sono state realizzate utilizzando legno certificato PEFC, lo standard di certificazione forestale più diffuso in Italia e nel mondo, che fornisce garanzia della gestione legale e sostenibile delle foresta da cui viene tagliato il legname. Qualche esempio: si va dall’avveniristico “guscio” a lame parallele che ricopre i 2000 metri quadri del padiglione della Francia a quelli di Irlanda, Malesia e Austria, fino al suggestivo padiglione di 907 mq della Colombia. Due volte rilevante, quest’ultimo, per chi investe in certificazione forestale nel nostro Paese: il legno con cui è costruito proviene dai boschi di abete bianco delle Dolomiti friulane (certificate per la loro gestione sostenibile) e la struttura è stata realizzata dalla Legnolandia di Forni di Sopra (UD), su disegno dello Studio Cardenas di Milano.
Sono italiani (e certificati PEFC) anche i cinque chilometri di staccionate, realizzate interamente in larice proveniente dalle foreste certificate del Trentino, posizionate accanto ai canali d’acqua, ai percorsi pedonali e alle piste ciclabili attorno ai padiglioni fieristici. A fornirli, in questo caso, la Segheria Casolla di Lenzumo (TN). L’azienda, tra l’altro, si è aggiudicata l’opera battendo altre venti aziende internazionali, aumentando al tempo stesso il livello di sostenibilità delle recinzioni: al posto delle palizzate in legno di pino da impregnare chimicamente previste nel bando iniziale, ha proposto di fornire il larice naturale e non trattato che, grazie alla sua peculiare tessitura e agli anelli molto ravvicinati, garantisce una tenuta prolungata nel tempo senza bisogno di processi artificiali.
E poi, ancora, sono in legno PEFC le forniture di arredi urbani e le fioriere dello Spazio Frutta e Legumi (con pioppo certificato PEFC della Pianura Padana), il teatro Slow Food della Sostenibilità sul lato Est del Decumano, lo stand dell’organizzazione non governativa Save the Children (anch’essa opera della friulana Legnolandia con legno certificato totalmente italiano) e quello dell’Associazione mondiale degli agronomi e forestali (World Agronomist Association). A questo stand ha partecipato la trevigiana Artuso Legnami, con i propri pannelli di legno ingegnerizzato (chiamato XLam), con legno di abete rosso tagliato nelle foreste certificate delle Alpi venete. L’azienda ha collaborato anche nell’emergenza del terremoto de L’Aquila, e ha voluto partecipare attivamente, sponsorizzando una parte dello stand, nella realizzazione dello stand dei dottori agronomi e forestali, proprio per dare un segnale di coerenza nella valorizzazione del legname certificato di qualità.
“Ad oggi – spiega Antonio Brunori, segretario generale del PEFC Italia – il 60% del materiale utilizzato nell’EXPO è di legno e di questo una consistente parte è certificato secondo lo standard PEFC e quasi tutto di questo è di origine nazionale (da foreste del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia). Un risultato straordinario, probabilmente superiore alle aspettative della vigilia, che ci rende orgogliosi, soprattutto per il grande ruolo giocato dal meglio della filiera italiana bosco-legno. EXPO sarà per queste aziende una eccezionale opportunità di vedere ripagati gli investimenti nella gestione forestale sostenibile che, con lungimiranza, hanno fatto anni fa. E, al tempo stesso, potrà essere l’occasione per spiegare all’opinione pubblica mondiale che una gestione attiva e responsabile delle nostre risorse forestali permette sia di tutelare gli ecosistemi terrestri, sia di creare ricchezza economica e posti di lavoro per le comunità locali. E’ infatti da ricordare che l’Italia è un grande importatore di legname – è il 1° d’Europa – e la certificazione PEFC spinge proprio per valorizzare le filiere corte e nazionali, se il legname viene da foreste certificate per la loro corretta gestione”.
gallery in aggiornamento: https://www.flickr.com/photos/pefcitalia/sets/72157652206319300
foto in alto: credits: ARCHIVIO SLOW FOOD
si ringrazia: ufficio stampa Slow Food