Proseguiamo con lo spazio di approfondimento sulla conoscenza delle “Comunità Forestali Sostenibili” del Premio indetto ogni due anni da PEFC Italia e Legambiente. Un appuntamento fisso in ogni newsletter PEFC per osservare da vicino i partecipanti e le buone pratiche che sono stati protagonisti dell’edizione 2022.
Continuiamo con il Consorzio Forestale dell’Amiata, per la categoria “Prodotto”.
Di cosa si occupa l’organizzazione?
Il Consorzio Forestale dell’Amiata è un Ente di diritto privato che svolge numerose attività di ordine tecnico e sociale in ambito forestale delle quali possono usufruire lo stesso Consorzio o i suoi associati. La principale attività è la gestione dei patrimoni forestali conferiti attraverso gli indirizzi della certificazione forestale PEFC. Il Consorzio si occupa anche della produzione e promozione dei prodotti forestali tra cui il carbone certificato PEFC derivante dalle proprie foreste.
Il Consorzio è nato nel 1958 per volontà dei Comuni dell’Amiata Grossetano con il compito di gestire il patrimonio boschivo di proprietà comunale. Ai fondatori, ovvero al Comune di Arcidosso, Seggiano, Santa Fiora, Castell’Azzara e Castel del Piano, si è aggiunta nel 2000 la Comunità Montana Amiata Grossetano divenuta Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetana, conferendo in gestione le proprie foreste, quelle del demanio della Regione Toscana e quelle private della Provincia Toscana San Francesco Stigmatizzato.
Anche se non apportano superfici forestali, ma partecipano comunque alle attività consortili, fanno parte del Consorzio l’Associazione della castagna del Monte Amiata I.G.P. e il Consorzio Olio extravergine oliva Seggiano D.O.P.
Il Consorzio forestale dell’Amiata è stato uno dei primi Enti a redigere ed applicare piani di gestione forestale (i primi risalgono al 1968) ed ha quindi un notevole patrimonio di notizie certe sui boschi amministrati.
Le proprietà attualmente in gestione coprono una superficie di circa 1.500 ettari di boschi tutti certificati PEFC (certificazione del 100% della superficie) che svolgono egregiamente il compito di protezione, produzione e quello turistico-ricreativo.
Qual è l’attività presentata per il concorso?
Il Consorzio, anche in memoria di una produzione del passato, ha ritenuto valido riportare sull’Amiata la produzione di carbone vegetale proveniente dalle foreste certificate PEFC mediante una procedura meccanizzata della carbonizzazione. Grazie infatti a contributi provenienti dall’UE, dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Grosseto, ha seguito la progettazione e la realizzazione di una carbonaia mobile per la produzione di carbone del quale si conosce esattamente la provenienza e la qualità dello stesso. Il progetto è volto a favorire sia la promozione del territorio amiatino e toscano sia il presidio sul territorio grazie alla presenza di nuove possibilità lavorative, aspetto di notevole importanza in ambiente montano. Per quanto concerne i contributi per la sua realizzazione, si fa riferimento al progetto PIF Foglie, CUP ARTEA 728933 e 726971.
La scelta del Consorzio di promuovere questo tipo di prodotto incontra la richiesta sempre maggiore del mercato di prodotti territoriali controllati e sostenibili, per i quali si è disposti ad affrontare una spesa maggiore in cambio di un miglioramento delle condizioni del nostro ecosistema. Questo anche in considerazione che del carbone che attualmente si trova in commercio per la cottura delle pietanze non se ne conosce l’effettiva provenienza né la sua qualità.
Quali sono i punti di forza del progetto?
I punti di forza del progetto sono molteplici: il recupero di un’attività storica (la produzione di carbone) migliorata dalla meccanizzazione, la creazione di un prodotto che promuove l’intero territorio amiatino, la Regione Toscana e l’Italia, la creazione di un prodotto di qualità come dimostrato dalla ricerca universitaria in atto e, ultima ma non meno importante, la creazione di posti di lavoro.