Proseguiamo con lo spazio di approfondimento sulla conoscenza delle “Comunità Forestali Sostenibili” del Premio indetto ogni due anni da PEFC Italia e Legambiente. Un appuntamento fisso in ogni newsletter PEFC per osservare da vicino i partecipanti e le buone pratiche che sono stati protagonisti dell’edizione 2022.

Continuiamo con Malga Riondera, per la categoria “Comunicazione”.

Di cosa si occupa l’organizzazione?

Malga Riondera è un agriturismo nel comune di Ala (TN) allo sbocco della Valle dei Ronchi in Vallagarina situato a 800 metri di altitudine, circondato da pascoli e boschi. In particolare, si tratta di un’azienda agrituristica multifunzionale con allevamenti, coltivazioni orticole, apicoltura, e gestione sostenibile delle foreste. È inserita nell’elenco delle fattorie didattiche del trentino.   
Malga Riondera è un’antica malga dalla caratteristica architettura in pietra calcarea della Lessinia, posizionata a margine di un grande prato ondulato formatosi grazie ai residui morenici degli antichi ghiacciai atesini, circondato da boschi tipici della fascia fito-climatica del carpino, della quercia, del tiglio e dell’acero, con presenza di faggi e conifere nelle esposizioni più fresche. L’azienda agraria gestisce i boschi con un piano dei tagli e applica una selvicoltura ad indirizzo naturalistico

La malga, offre ospitalità agrituristica valorizzando i prodotti agricoli aziendali e l’esperienza di ruralità in ambiente montano.

La malga, le cui origini risalgono al lontano 1600, vede oggi tra i suoi principi fondamentali l’attenzione alla sostenibilità ambientale, la valorizzazione del territorio, la qualità della vita e la non-violenza, che si concretizzano nella promozione di un turismo dolce e sostenibile, nella pratica dell’agricoltura sinergica e della permacultura, e in azioni di salvaguardia e tutela dell’ambiente

Qual è l’attività presentata per il concorso?

Per il concorso è stato presentato un progetto che ha l’obiettivo di calcolare l’impatto ambientale delle attività aziendali, delle emissioni che da queste derivano, della loro compensazione, e della ricerca delle modalità più efficaci per comunicare questa esperienza.

Infatti, oltre al tentativo di resistere alla omologazione dell’offerta agrituristica difendendo il principio di ruralità dello specifico ambiente montano che ospita questa realtà, l’azienda vuole intraprendere azioni consapevoli e responsabili per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. Sono quindi stati valutati gli impatti legati alle attività di allevamentodi coltivazionedei trasporti aziendalidell’offerta agrituristica, mettendo in evidenza le buone pratiche già attivate, quelle che potevano ancora essere migliorate, e quelle che non era possibile modificare. È stata così calcolata la CO2 equivalente emessa annualmente e la superficie di foresta necessaria per assorbirla, in particolare supportando, da più di venti anni, un progetto di salvaguardia della foresta pluviale primaria in Ecuador con la Fondazione Otonga. Il passo successivo è stato quello di riconoscere, in modo concreto, il contributo positivo che una realtà aziendale di questo tipo fornisce alla collettività, cercando di quantificare il valore dei servizi ecosistemici garantiti. Si sono così quantificati i contributi positivi ambientali della copertura forestale aziendale e dei suoi pascoli sia nell’assorbimento della CO2 equivalente sia nella produzione di ossigeno, il valore della salvaguardia di biodiversità grazie alla gestione delle api con l’apiario, del benessere e della presenza del lupo, adottando le opere di prevenzione, il valore del servizio olistico offerto dalle diverse attività didattiche e dall’ospitalità orientate alla sostenibilità ed alla recente pratica della “forest therapy”.

Quali sono i punti di forza del progetto?

Numerosi sono gli obiettivi e i valori aggiunti apportati dal progetto, in particolare:

Luca Rossi

Giornalista pubblicista con Laurea Magistrale in Sviluppo Rurale Sostenibile, lavora ai contenuti e alle forme in Eco delle Foreste dal 2018.