Domenica prossima si terrà l’incontro tra il segretario generale e i membri trentini del CdA dello schema di certificazione forestale che interessa il 75% delle foreste trentine. Obiettivo: spiegare i nuovi standard che entreranno in vigore a fine novembre. E lanciare un appello alle Pubbliche amministrazioni a un maggiore impegno per sostenere le realtà produttive che hanno scelto la strada della sostenibilità.
Trento, 14 Ottobre 2011 – Aiutare le aziende ad adeguarsi ai nuovi standard di sostenibilità ambientale, ribadire l’importanza della certificazione forestale, lanciare un appello alle istituzioni locali per un maggiore impegno in favore del tessuto produttivo che fa scelte di riduzione dell’impatto ambientale.
Sono i motivi alla base dell’incontro tra i vertici del Pefc Italia e le 99 aziende trentine della filiera del legno che hanno scelto la via della certificazione: 6 industrie cartarie, 27 impegnate nella gestione boschiva, 17 segherie, 20 imprese di imballaggi, 10 del commercio di legname, 9 carpenterie, 10 aziende di arredamento.
L’appuntamento, al quale prenderanno parte il segretario generale del Pefc Italia Antonio Brunori e i tre consiglieri trentini del CdA Pefc, si terrà domenica prossima alle 10 nella saletta interna degli uffici di Trento Fiere, in occasione della seconda Triennale del Legno (www.triennaledellegno.it).
L’incontro con le realtà imprenditoriali che si sono già certificate secondo gli standard del Pefc consentirà di spiegare alle aziende i nuovi standard della catena di custodia che dovranno essere rispettati a partire dal 26 novembre prossimo. Un appuntamento che molti vedono con una certa apprensione perché in Italia il mercato non dà adeguati vantaggi competitivi ai produttori virtuosi.
Una preoccupazione, quella delle aziende certificata, condivisa e fatta propria dai consiglieri trentini del Consiglio d’amministrazione del Pefc Italia, Francesco Dellagiacoma, Andrea Ferrari e Walter Merler: “Con questo incontro vogliamo ribadire la nostra vicinanza a tutte le realtà imprenditoriali che, con intelligenza e lungimiranza, hanno fatto la scelta di far certificare i propri prodotti e hanno compreso l’importanza di ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive. Vogliamo spiegare alle 99 aziende che questa loro scelta li pone in posizione di vantaggio tra le 78mila aziende del settore legno italiane perché sono già in regola con le norme che diverranno obbligatorie a marzo 2013”.
Il regolamento comunitario 995/2010/CE infatti prevede, a partire dal 3 marzo 2013, l’obbligo per tutte le aziende europee della filiera del legno di conoscere e tracciare la provenienza del legname utilizzato per i propri prodotti.
“Chi è certificato già è in linea con quegli obblighi e quindi otterrà un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza”, spiegano i tre esponenti trentini del Pefc Italia. “In Trentino, con la delibera provinciale n. 1531 del 25 giugno 2010 (sul sostegno all’edilizia sostenibile) se viene utilizzato legname certificato vengono concessi aumenti volumetrici: è una buona strategia incentivante. Purtroppo in Italia invece ancora è poco diffuso lo strumento del Green Public Procurement, che obbliga le amministrazioni locali a incentivare l’uso di prodotti e servizi a minore impatto su ambiente e salute umana. E questa disattenzione non è da stimolo per il tessuto produttivo a intraprendere la strada della certificazione. Un vero peccato: perché in Italia la spesa per gli acquisti della Pubblica amministrazione rappresenta il 17% del Prodotto interno lordo: un impegno del settore pubblico significherebbe un enorme volàno verso produzioni industriali più sostenibili”.