Servizio a cura di Matteo Berlenga e Martina Valentini
Boschi ben tutelati e ben gestiti possono essere una straordinaria occasione di reddito. Anche in settori non strettamente connessi con la filiera del legno. La storia che stiamo raccontando più che di sottobosco, ha infatti l’aroma e il gusto inconfondibile del miele.
Lo scenario è quello, unico, del Cansiglio e della sua foresta che unisce idealmente il Veneto al Friuli. Nota da secoli alle comunità locali, il suo microclima e le sue straordinarie risorse naturali vengono da decenni sfruttate dagli apicoltori veneti che vi portano i loro alveari per produrre eccellenti mieli monoflora: lampone e melata di abete e faggio. Un nomadismo apistico radicato. Ma disordinato e per molto tempo lasciato all’iniziativa dei singoli. Il cambio di passo avviene un paio di anni fa, quando l’azienda regionale delle foreste lancia un bando per la gestione e lo sfruttamento dei 500 alveari collocati nell’area. A vincere è l’Apat, la maggiore associazione di apicoltori locali. Uno snodo cruciale per un altro progetto che intanto era in gestazione: commercializzare un miele che potesse essere davvero unico al mondo. Per almeno tre motivi: perché dotato di certificazione biologica, di un marchio distintivo di una zona di produzione ben delimitata e riconoscibile. E per di più proveniente da una foresta che da anni gode della certificazione Pefc, segno distintivo di gestione forestale sostenibile. Un progetto ambizioso che Veneto Agricoltura e Apat stavano elaborando insieme alla Rigoni di Asiago, marchio leader nella produzione di marmellate e mieli.
“Per dare valore a un territorio bisogna saper valorizzare tutte le produzioni che esso ospita” spiega Andrea Rigoni, amministratore delegato della Rigoni di Asiago Srl, con i fratelli Antonio, Luigi e il cugino Mario, ultimi di tre generazioni di produttori, che si occupano di api e miele fin da piccoli, sulla scia della nonna Elisa. Il territorio diventa così elemento di marketing: “Un miele frutto di una filiera certificata, legato a un territorio prezioso per la comunità locale e famoso per la sua salubrità ha per noi un forte potenziale di commercializzazione. Il progetto ci è piaciuto subito. Anche perché al Cansiglio siamo legati da un grande affetto”. Un tipico esempio di iniziativa in cui non ci sono sconfitti ma solo vincitori. Vincono gli apicoltori che possono valorizzare il loro lavoro. Vince un’azienda italiana da anni impegnata nel biologico. Vincono le comunità locali, che vedono trasformare il proprio territorio in un valore aggiunto per le loro produzioni. Vincono i decisori pubblici, assai utili quando dimostrano lungimiranza e capacità d’azione.
Vi presentiamo il miele di Rigoni in questo video, a cura dell’ufficio stampa di PEFC Italia: