Dal 2012 ogni 21 marzo si celebra la Giornata Internazionale delle Foreste. Per il 2024 il tema è “Forest and Innovation”, con l’obiettivo di porre l’accento sul connubio tra conservazione forestale e progresso tecnologico, per una corretta gestione di una superficie che ricopre il 31% delle terre emerse del pianeta.
Guardando al territorio nazionale, fonti ISPRA evidenziano come “dal secondo dopoguerra a oggi le foreste italiane sono aumentate costantemente, passando da 5,6 a 11,1 milioni di ettari, a spese delle superfici agricole e di terreni naturali e semi-naturali (Inventario Nazionale delle Foreste e del Carbonio, 2020). La percentuale di territorio coperta da boschi ha così raggiunto il 37% […]”.
Ecco allora che per buona parte di queste superfici la certificazione PEFC si è confermata anche quest’anno un efficace strumento di cura, tutela e gestione attiva.
In particolare, come documentato dal rapporto PEFC 2024, gli ettari di foreste certificate PEFC in Italia salgono a quota 984.107,38 a fine 2023, con un incremento del 6,3% rispetto all’anno precedente, presenti sul territorio di 14 regioni. Crescono anche le certificazioni per i servizi ecosistemici (+47%) e le aziende di trasformazione che hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia PEFC (+8,6% rispetto al 2022).
“Abbiamo raggiunto quasi un milione di ettari certificati dal PEFC in Italia: la diffusione della certificazione forestale è uno strumento decisivo per il contrasto al cambiamento climatico. Un milione di ettari di foreste certificati fanno bene al Paese”, spiega Marco Bussone, Presidente PEFC Italia. “Le aziende stanno imparando ad essere sempre più sostenibili, creando delle filiere virtuose intorno alle loro attività e l’incremento dei servizi ecosistemici sta promuovendo un cambio prospettico che ci riguarda tutti, dal produttore al consumatore. Perché il benessere del cittadino si misura anche sul benessere del patrimonio forestale. La crisi climatica inoltre sta modificando in maniera sostanziale l’atteggiamento di consumatori e aziende, indirizzando le scelte verso alternative sostenibili e certificate. I risultati della certificazione PEFC in Italia – conclude Bussone – confermano questo trend, motivato anche dalla spinta indotta dalle istituzioni e dai criteri ESG sempre più al centro delle politiche pubbliche e private”.
Un po’ di numeri sulla GFS.
Con 578.963,8 ettari, il Trentino Alto-Adige si conferma al primo posto per superficie forestale certificata.
Al secondo posto il Friuli Venezia Giulia, con 96.035,94 ettari, al terzo posto il Piemonte, con 85.652,94 ettari certificati.
Seguono poi il Veneto, con 80.066,27 ettari, e la Lombardia, con 71.005,17 ettari.
Tra le regioni in crescita spiccano inoltre la Toscana (35.809,88 ha), l’Emilia Romagna(6.888,60 ha), e le Marche (9.208,25 ha).
Cresce anche il patrimonio forestale targato PEFC in Basilicata, che raggiunge i 4.082,18 ettari.
I numeri sui servizi ecosistemici.
Incrementate anche le certificazioni per i servizi ecosistemici, del 47% in più rispetto al 2022, con 8 nuove certificazioni, di cui 5 legate ad attività di aumento dello stoccaggio o diminuzione delle emissioni di CO2 equivalente – che hanno portato ad un aumento della CO2 stoccata o non emessa di 128.923 tonnellate – e altre 3 per le funzioni turistico-ricreative. Principali protagoniste, Toscana, Trentino Alto-Adige, e Friuli Venezia Giulia
La Catena di Custodia.
Sono 115 le aziende che nel 2023 hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia (CoC) PEFC, portando il totale a 1.403, ovvero un +8,6% rispetto al 2022.
In particolare, il 33,9% delle nuove aziende è di fatto parte di una certificazione di gruppo, che non significa solo ottenere la certificazione PEFC a costi minori rispetto a quelli individuali, ma anche poter contare sulla consulenza di un ufficio centrale.
Per quanto riguarda le categorie produttive, in termini assoluti le più certificate sono le imprese produttrici di pannelli (297 aziende, con un aumento del 16,93% rispetto all’anno precedente), che quest’anno sorpassano le segherie (254), finora la categoria più numerosa.
La crescita più interessante, anno su anno, la registra il settore degli imballaggi in legno, con un aumento del 20,56% di aziende certificate, sottolineando la svolta eco-compatibile di un settore come quello del packaging, responsabile di produrre molti scarti una volta giunto nelle case dei consumatori. Crescono anche le aziende di infissi con un +19,15%, mentre si attestano su +16,20% le imprese che si occupano di legno lamellare e su +15,15% quelle che realizzano componenti per mobili; inoltre, si segnala il +13,51% per il cartone e il +12,22% per la carpenteria.
Disponibili qui le info-grafiche con i numeri del report nel dettaglio.